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Guerra in Ucraina, così gli Stati Uniti hanno aiutato Kiev dietro le quinte

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Trump: "Senza accordo su Ucraina, dazi alla Russia"
00:01:49 min

Introduzione

Stanno continuando i dialoghi tra le parti nel tentativo di arrivare alla fine del conflitto tra Russia e Ucraina. I colloqui verso una pace si sono intensificati nell’ultimo periodo, in particolare con l’insediamento dell’amministrazione Trump che sta premendo per terminare la guerra.

 

Tuttavia nei tre anni precedenti al ritorno alla Casa Bianca del tycoon, Washington e Kiev sarebbero state unite da una forte partnership: a rivelarlo è un’inchiesta del New York Times, secondo cui a sapere di questa collaborazione sarebbero stati in totale un ventina di funzionari. Le attività non sarebbero state solamente legate alle armi, ma anche all’intelligence, strategia, pianificazione e tecnologia. Gli Stati Uniti insomma sarebbero stati coinvolti nel conflitto più di quanto finora emerso, giocando un ruolo “segreto” determinante.

Quello che devi sapere

Com’è nato il rapporto "segreto"

  • Il rapporto tra Stati Uniti e Ucraina è nato alla base Usa di Wiesbaden in Germania: è lì che ogni giorno i funzionari americani e quelli ucraini definivano le priorità. A gestire le operazioni del’accordo “segreto” tra le parti erano i generali Mykhaylo Zabrodskyi e Christopher Donahue. Il rapporto tra i due è nato su basi chiare e solide: "Non ti mentirò mai. Se mi menti è finita", avrebbe detto l'americano Donahue a Zabrodskyi. "La penso esattamente allo stesso modo", sarebbe stata la risposta del’ucraino.

Per approfondire: Ucraina, la città di Bucha celebra il terzo anno dalla liberazione da truppe russe. VIDEO

L’idea alla base del patto

  • L’accordo tra le due parti si basava sull'idea che la cooperazione potesse consentire a Kiev di compensare il vantaggio della Russia in termini di uomini e armi. Per aiutare e guidare gli ucraini a usare il loro nuovo arsenale gli americani hanno lanciato la cosiddetta “Task Force Dragon” che, durante il primo anno di guerra, ha supervisionato virtualmente ogni raid con gli Himars segnalando dove colpire, i cosiddetti “punti di interesse".

La “linea rossa” degli Stati Uniti

  • Nel tempo, e con il proseguire del conflitto, i rapporti tra le parti si sono stretti sempre di più e l'amministrazione Biden si è trovata in qualche modo forzata a spostare diverse delle “linee rosse” che aveva imposto all'inizio. Una è invece rimasta fissa: gli Stati Uniti non stavano combattendo contro la Russia, stavano aiutando l'Ucraina. E quindi la Casa Bianca ha proibito la condivisione di informazioni di intelligence sulle posizioni dei leader russi "strategici", come il capo delle forze armate, il generale Valery Gerasimov. In ogni caso ha continuato a essere un'ombra sull'attività statunitense la preoccupazione che Mosca ritenesse l’aiuto americano una diretta provocazione: e anche questo ha contribuito a tenere segreta la cooperazione, al fine di evitare che Putin desse seguito alle sue minacce sull'atomica.

I limiti superati con il tempo

  • Invece, come detto, altre “linee rosse” sono state progressivamente superate dall’amministrazione di Joe Biden. Una di queste era quella di consentire a un gruppo di consiglieri militari americani di viaggiare a Kiev. Nel 2022 la Marina americana è stata autorizzata a condividere informazioni con Kiev per gli attacchi con droni e nel 2024 americani e ucraini hanno messo a punto insieme l' “Operation Lunar Hail” per attaccare target militari russi in Crimea. 

Le coordinate fornite a Kiev

  • Nella primavera del 2024 è poi caduta anche una delle linee rosse più importanti, quella con il confine della Russia. Ai militari degli Stati Uniti a Wiesbaden è stato consentito di fornire coordinate precise a Kiev per colpire un'area limitata all'interno della Russia. Inoltre nello stesso periodo alla Cia è stato consentito di fornire intelligence su target sul territorio russo.

Le idee divergenti tra Usa e Ucraina

  • La cooperazione tra Stati Uniti e Ucraina è stata però accompagnata anche da rivalità, risentimenti e idee divergenti. Secondo quanto ricostruito dal New York Times "gli ucraini vedevano gli americani come autoritari, mentre gli americani non riuscivano a capire come i loro alleati non accettassero semplicemente dei buoni consigli". Fra i momenti di massima tensione c'è stato quello sul Kursk quando Zelensky decise in gran segreto, nell'estate del 2024, l'invasione in territorio russo senza avvisare gli Usa. I rapporti si raffreddarono ma restarono forti e leali. Un sodalizio negli ultimi mesi messo ancora a più dura prova dall'amministrazione Trump, che ha fatto della fine della guerra la sua priorità a tutti i costi.

Verso la pace?

  • Da quando si è insediata l’amministrazione Trump, infine, si sono intensificati i contatti per cercare di arrivare a una cessazione delle ostilità. A Riad i colloqui a stelle e strisce con le delegazioni russe ed ucraine hanno discusso i termini per concordare un cessate il fuoco, articolati in cinque punti. Nelle due note quattro di questi sono uguali mentre uno, il secondo, è differente: nella versione russa si parla della possibilità che Mosca torni a vendere grano e altri prodotti sui mercati internazionali, mentre nell'altra, con gli ucraini, Washington si impegna a far tornare a casa prigionieri di guerra e bambini ucraini trattenuti dai russi.

Per approfondire: Colloqui di Riad, i cinque punti del possibile accordo tra Russia e Ucraina